Eva Marisaldi ed Enrico Serotti

2011

Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, Direttissima slow,Un invito ad un giro di ballo in un appartamento di via Carducci in cui suono ed elementi visivi ricreano un ritmo armonico tra esterno-interno-esterno

Mili Romano

Alcune considerazioni sul nostro progetto.

Titolo (quasi) definitivo
Direttissima slow.
La cosa più complessa nell'affrontare un intervento all'interno della casa
in attesa di demolizione è stata trovare un equilibrio tra le suggestioni offerte
dalla casa stessa ed alcune nostre doverose riflessioni all' interno del < br/>progetto complessivo.
Come personaggi di una commedia, si sono succeduti in scena tanti sentimenti,
anche contrastanti.
Lo sconforto, il senso di impotenza, l'esperienza personale sia con soggetti
pubblici che privati (nonchè con situazioni abitative similari, più a valle), il tempo,
la nostalgia, ...
La prima idea è stata quella musicale.
Una colonna sonora che, da accompagnamento ad un set di vita (ex vita?) si
è evoluta in una gentile offerta-richiesta di un giro di ballo.
"un lento struggente", come idea di partenza.
Abbiamo lavorato parecchio in passato sul tema delle feste...
Anche sul quaderno 1 di Cuore di pietra abbiamo trovato chi lamenta un certo "mortorio"
e chi ricorda la pista da ballo all' aperto del Piccolo Paradiso.
Eva si è chiesta, a proposito del soggiorno, dove sarà stata posizionata la tv,
che da metà '80 ha contribuito in maniera sostanziale al grande cambiamento
delle abitudini sociali.
Così è nata l'idea di un disegno ricorsivo dedotto da una danza funebre (decorazione
parietale, museo archeologico di Napoli), che sarà realizzato con la tecnica dello stencil
sul perimetro del soggiorno, di un'altezza di circa 15 cm. e a 160 cm. da terra.
Una teoria di figure femminili velate, un ritmo figurato.
Una palla a specchi da discoteca, che proietta sulle pareti una piccola danza di luci
in movimento. Unica fonte luminosa nella stanza, un altro riferimento al ballo lento.
Ci sarà anche qualche altro accessorio extra domestico, con un invito sulla strada
probabilmente dedotto dalla visione di un orto spettacolare visto sul lungo Savena
nel 1993 (non documentato, non dimenticato): dinosauri e bandiere rosse.
Si pensa ad una dimensione a misura fioriera.
Qualche elemento da festa anche nel cortile interno, ad esempio supporti a candeline.
Questo "sfoggio", questa sottolineatura al tempo extra-ordinario, come andamento ricorrente,
auspicio di una cadenza fluente tra esterni - interni - esterni.