- Alessandra Andrini
- Paola Binante
- Annalisa Cattani
- Cuoghi Corsello
- Loop
- MP5
- Sandrine Nicoletta
- Michela Ravaglia
- Mili Romano
- Sabrina Torelli
- Anna Troisi
- Zimmerfrei
- Anna Ferraro
- Daniela Spagna Musso
- Alessandra Montanari
- Andreco
- Accademia di Belle Arti 2010
- Emanuela Ascari
- Cristian Chironi
- Eva Marisaldi e Enrico Serotti
- Mona Lisa Tina
- Accademia Belle Arti 2011
- Accademia Belle Arti 2012
- Rita Correddu (con Michele Braga)
- Chiara Cavalleri (con Marco Bonaccolto)
- Arianna Fantin
- Stefano W. Pasquini
- Serena Piccinini
- Roberta Piccioni e Marco Fantini
- Accademia di Belle Arti 2013
- Donatella Lombardo
- Emilio Fantin
- Accademia di Belle Arti 2014
- Daniele Pario Perra
- Iza Rutkowska
- Laura Bisotti e Simona Paladino
- Anna Rossi
- Giovanna Caimmi
- Mariella Guzzoni
- Marco Mensa/Elisa Mereghetti
- Thierry Weyd con Accademia di Belle Arti 2015
- Francesco Careri
- Piero Orlandi
- Campiano n.12-un bene confiscato alla mafia
- Onde Dorate
Cuoghi Corsello
2006
Nella Piazza del mercato di Pianoro abbiamo eseguito un “throw up” e un “puppet”. s.m.s. “ Caro maestro cosa significa letteralmente “Throw up”? Tua piccola Suf”. s.m.s “ Letteralmente significa tirare sopra…gettare su. Poi nel writing è come un 2bubble”, una cosa gettata velocemente sul muro o sul treno. Ciao, Rusty”.
Con questi dipinti vogliamo dare importanza ad una disciplina spesso male interpretata dalla società, nata a New York negli anni ’70, quando ha raggiunto consapevolezza l’apparente gesto di scrivere il proprio nome sui musi. Da questa importante presa di coscienza sono derivati tutti i passaggi e gli stili sullo studio del proprio nome e le lettere che lo compongono, dando vita così alla disciplina hip hop dei writers (scrittori) di tutto il mondo. Anche se sono state fatte molte mostre sugli artisti che lavorano sui muri delle strade, non mi sembra ne sia mai stata organizzata una che si interessasse specificatamente dello studio delle lettere illustrando seriamente il fenomeno evolutivo dal lato storico e stilistico. Malgrado la disinformazione e la repressione ( molto violenta in alcune città), questa ricerca è andata avanti in questi quasi 40 anni, sentita come una specie di febbre genetica da migliaia di ragazzini di tutto il mondo, compresi alcuni paesi dell’Africa, apparentemente isolati culturalmente. Questa febbre vitale di scrivere il proprio nome sui muri, e capire la propria e la altrui evoluzione stilistica con le repentine prove è, secondo me, una delle più importanti forme d’arte di questa società. In questa disciplina pochi resistono, perché è molto difficile sia tecnicamente che concettualmente ( anche se quando una cultura la si affronta insieme a tanti altri cresce la capacità intellettiva di tutti) e perché pericolosa in quanto illegale. Così, dopo qualche sfogo iniziale, molti smettono o disegnano altro dalle lettere o eseguono degli stencil perché è più facile…chi rimane e va avanti è un eroe. Perciò, quando vedete tutti quegli scarabocchi sui muri, prima di giudicare solo negativamente, considerate che sono uno sforzo per conoscere e cambiare la calligrafia, lo stile della propria “tag” (firma) ed evolvere così, attraverso se stessi, anche la società. Claudio ha eseguito anche un “puppet”: personaggio figurativo che accompagna il suo pezzo ( in questo caso il suo throw up). (Monica Cuoghi)
2006
Questa immagine è una delle 15 cartoline che nel 2006 sono state in vendita nelle edicole e nelle cartolerie di Pianoro e Rastignano e che rappresenta un progetto di monumento.
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