Workshop di fumetto metropolitano - Novembre 2006

Novembre 2006- Febbraio 2007. Workshop di fumetto metropolitano condotto dall’artista Maria Pia Cinque (MP5) con alcune classi delle scuole Medie ed elementari per la realizzazione di una installazione sulle palizzate di Via Pierino Bolognesi. Il workshop,della durata di un mese, attraverso lo studio di alcune tecniche del fumetto ai fini di interventi nella città, ha portato all’elaborazione di una storia di oggetti ed abitanti che,ingigantita, ha ricoperto per intero un’area delle palizzate di via Pierino Bolognesi.

Corsi di animazione digitale - Novembre 2006

Novembre 2006-Febbraio 2007. Corsi di “animazione digitale” tenuti da LOOP srl presso la Scuola Media V.Neri di Pianoro Nuovo con la partecipazione di un gruppo di ragazzi del centro di aggregazione, con l’obiettivo di realizzare dei “disegni animati” per “Cuore di Pietra”.

Le Mattonelle di Ceramica - Maggio 2006

Dal maggio 2006 a tutt’oggi.Realizzazione di una serie di mattonelle di ceramica “Cuore di Pietra” con disegni dei bambini ispirati ai temi dell’abitare, delle trasformazioni urbane e a progettazioni fantastiche, che segneranno un percorso esterno nell’area che dalla scuola porta al centro del paese, al parco, alla biblioteca. Ai bambini che domandavano “come è nata questa storia?” ho raccontato di un nonno “sognatore” che se ne andava in giro fischiettando arie d’opera e che diceva che le città, i paesi e i paesaggi si conoscono a forza di gambe, naso all’aria ,occhi e orecchie ben aperti e ostinazione a credere di poter ridisegnare pezzetti di mondo con la visionarietà. E dicevo anche della storia struggente di una casa protagonista di un libro di Sebastiano Vassalli , e di un raccontino di Gianni Rodari nel quale si narra dell’anima di Mario, muratore della Valtellina morto in terra straniera per un incidente sul lavoro, che, “racchiusa nel muro, nel cuore del muro”, continua a vivere dei giochi dei bambini, dei litigi degli adulti e degli adolescenti, delle gioie e dei dolori di tutti i suoi abitanti.(Mili Romano)

Cuoghi Corsello - Aprile 2006

Aprile 2006. Sulle palizzate del cantiere di via Matteotti è stata realizzata una sorta di “Diario di Cuore di Pietra” mobile, giornale murale/spazio libero di comunicazione fra i bambini e il paese fatto di disegni, fogli di diario, progetti, trascrizioni e resoconti delle interviste fatte dai bambini agli abitanti delle case nel corso degli incontri e delle visite alle loro case. Le azioni hanno avuto inizio martedì 4 aprile con l’intervento di Cuoghi Corsello che su una porzione della palizzata hanno realizzato un writing

Pianoro, una volta - Marzo 2006

Giovedì 23 Marzo 2006. Dopo un breve percorso abbiamo suonato il campanello e la signoraa Anna ci ha aperto la porta di casa. Subito le abbiamo offerto dei fiori. Siamo entrati nella sua casa e abbiamo visto che erano in tre: lei, Aurora ed Elena; così le abbiamo intervistate tutte. Abbiamo iniziato a porre delle domande. Per esempio io ho chiesto se la piazza di oggi è cambiata rispetto a quella di una volta. Lei ci ha risposto che la piazza non c’era proprio e il comune era dove ora c’è l’ufficio postale.
Io sono rimasto molto sorpreso di questo.
Poi Giada ha domandato cosa c’era prima, in piazza dove ora ci sono i negozi. Anna ci ha detto che lì prima c’era un cinema, ora chiuso e lì vicino dove ora c’è il bar “Dolce Idea”, c’era una bottega di alimentari.
Poi abbiamo chiesto da quanto tempo c’è la chiesa e loro ci hanno risposto che è stata costruita subito appena è iniziata l’edificazione del paese.
Ci hanno raccontato che in passato le scuole di Pianoro avevano sede in via Libertà, dove adesso c’è il palazzo dove io ho abitato fino a tre anni fa! Erano dentro una baracca in legno.
Sono state molto gentili. Noi ci siamo comportati bene e la maestra Marta, una volta entrati in classe, ci ha fatto i complimenti per questo.
Di Andrea Addante

Pianoro, una volta - Marzo 2006

Giovedì 22 Marzo 2006. Ah, finalmente siamo arrivati, non resistevo più dalla curiosità! Davanti alla casa di Anna abbiamo suonato il campanello, poi siamo entrati nel palazzo.
Lei ci ha fatto accomodare in casa sua, dove c’erano altre due amiche, Aurora e Elena e noi subito abbiamo iniziato a rivolgere loro alcune domande: - Quando siete venute a vivere qua e se a voi dispiace lasciare queste case dove siete abituate a vivere?
Anna ha risposto che è lì dall’ 8 febbraio 1946, Elena invece ha detto che è nata a Pianoro e Aurora che è arrivata molto tempo dopo. Tutte ovviamente hanno risposto che dispiace lasciare le loro case. Poi hanno incominciato a parlarci di Pianoro come era un tempo e cosa facevano. Una volta qui c’erano solo campi, alcune case e due o tre negozi, molto meno di quelli che ci sono adesso. Uno dei primi edifici costruiti è stata la chiesa. Quando volevano divertirsi e stare tutti insieme la cosa più bella era giocare a carte fuori in giardino.
I bambini per divertirsi si arrangiavano: stavano tutti insieme condividendo i loro giochi, alcune volte giocavano solo con sabbia e terra. Hanno detto che una volta non c’erano delinquenti come adesso e quindi ci si fidava di più uno dell’altro. Le chiavi si lasciavano attaccate alla porta così se una persona doveva andare fuori poteva chiedere al vicino un favore , come ad esempio spegnere il gas ad un certo orario. Poi abbiamo chiesto loro dov’ erano alcuni edifici pubblici a quel tempo. La scuola era dove ci sono adesso gli ambulatori dell’ U.S.L. e l’attuale anagrafe era il luogo del refettorio. Il mezzo di trasporto pubblico era la corriera: ce n’ erano tre al giorno che collegavano il paese a Bologna.
Alla fine Anna , Aurora ed Elena hanno cantato alcune canzoni di quel tempo e anche delle ninna nanne in dialetto bolognese. Ci hanno offerto anche dei cioccolatini.
Queste persone secondo me sono state molto carine ad ospitarci e soprattutto a darci un’ idea di come era Pianoro una volta, cos’è cambiato da allora.
Dal loro racconto ho capito che alcuni aspetti della vita sono invidiabili come ad esempio i rapporti tra le persone e la fiducia che si aveva uno per l’altro.
Per altri aspetti è meglio ora, per le migliori strutture e il maggior benessere.
Di Giorgia Vitali

Pianoro, una volta - Marzo 2006

Giovedì 22 Marzo 2006. Finalmente si esce! Dopo un breve tragitto a piedi, abbiamo suonato il campanello, siamo entrati nel palazzo dove abita la signora Anna. Saliti alcuni scalini finalmente abbiamo varcato la porta d’ingresso e lì ci ha ricevuto. C’erano altre due amiche: Aurora e Elena. Ognuno di noi ha posto alcune domande su come fosse Pianoro; abbiamo scoperto che la chiesa è stato uno dei primi edifici costruiti nel paese. Il parco Ginepreto esiste da una decina d’anni invece prima era tutta campagna. I negozi del paese erano tutti diversi da quelli di oggi, erano le botteghe. La piazza di Pianoro era molto diversa, non c’erano le gradinate ad anfiteatro. Il municipio è stato costruito quando è stato edificato Pianoro Nuovo nel dopoguerra, perché prima era a Pianoro Vecchio. La signora Anna era in un centro profughi, ma poi il comune le mise a disposizione una casa. Io, quando ci rispondevano, pensavo: - Ma come avranno fatto a vivere in quel tempo?
Con noi è venuta anche la signora Mili Romano con una telecamera per riprendere le nostre interviste. La signora Anna ci ha offerto dei cioccolatini.
Mentre tornavamo in classe la signora Mili ha fatto portare la telecamera ad un nostro compagno e questo ha sctenato un’ invidia generale da parte di tutti noi. L’uscita di martedì mi è piaciuta, perché ho potuto “vedere” Pianoro con altri occhi.
Di Federico Granato